Archive for January, 2013

Cambio distro… o meglio torno alle origini.

Dopo lungo peregrinare… penso tornerò a montare Debian.

La prima distro non si scorda mai, anche se a dire il vero i primi passi li ho mossi con Suse e Fedora. Ma con Debian mi son trovato bene dal primo utilizzo, perché è facile da usare, da capire, da implementare, soprattutto se si è alle prime armi… poi è stabile, sicura che vuoi di più? Un kernel più recente per il portatile nuovo, ovvio.

Il passo successivo, quasi naturale, è stato cercare una Debian più aggiornata, così da finire a forza nel mondo blasonato di Ubuntu… anzi Xubuntu, perché Xfce è l’unica costante in questi 13 anni di pinguino. Solo che col passar del tempo Canonical ha cominciato ad imporre sempre di più il suo pensiero, e se lei decide che quest’anno va l’arancio, hai poco da fissarti a mantenere tutto azzurro, perché ogni 6 mesi ti piazzano qualcosa sotto ai piedi scelto da loro, e così ad un certo punto mi son stufato di dover ogni volta smontare e rimontare tutta la mia vita informatica per tornare a quel che avevo scelto di usare fin dall’inizio.

Al che ho pensato ad una distro sempre aggiornata ma senza salti di versione, una rolling release appunto, dove magari potessi scegliere di persona cosa installare. Su tutte ho scelto Arch perché in effetti se ne parla un gran bene… ed infatti, ottima distro davvero, almeno come base. Però ha un problema di fondo: la maggior parte di quel che ti serve sta nei pacchetti mantenuti dagli utenti, e la cosa purtroppo fa emergere grossi problemi di funzionalità. Hai sempre qualcosa che non va, qualcosa che non si compila, qualcosa che non si integra col sistema perché lo sviluppatore s’è rotto le balle di mantenere gli aggiornamenti, ed alla fine hai mezza roba che zoppica! Perciò vien da chiedersi: dove dove sono andati a finire tutti i pro?

Da qui una piccola parentesi su Sabayon, perché volevo provare Gentoo in quanto notoriamente è molto aggiornata e personalizzabile, ma al contempo bella tosta! Quindi meglio far fare il lavoro sporco a chi ne capisce una spanna più di me… oddio, Saba in effetti fa tutto da sola, pure troppo, tipo disinstallare mezzo sistema in aggiornamento perché a cascata la rimozione di un pacchetto faceva crollare tutto l’albero delle dipendenze… AAAARGH FOLLIA! Troppo potere nelle mie mani, ed a non saperlo gestire è finita che ho fatto colossali disastri.

C’è poco da fare, mi tocca raccogliere la sfida e provare Gentoo… così mi arrangio da solo, vuoi che sia proprio così ostica? Si, lo è… dopo 2 giorni di prove in una macchina virtuale ancora Xfce non riuscivo ad installarlo, e già per arrivare alla console ho dovuto crearmi mezzo /etc a mano. Ok personalizzare ma almeno l’fstab poteva scriverselo con quel che trovava in /dev no? No… tutto a mano e non romper le balle! (Sgrunt).

Alla fine della storia mi guardo indietro e dico: “ma chi me l’ha fatto fare di complicarmi così tanto la vita?” e un po’ come quello che se ne va di casa per vedere il mondo, torno all’ovile con Debian… che tra l’altro in questi anni s’è evoluta parecchio rispetto a quel che mi ricordavo. Così rieccomi qui, a guardare come installare Xfce senza doversi portar dietro mezza Gnome… qualcuno ha detto Mint Debian Based? No dai… non vorrei finire nuovamente in un gorgo ubuntoso, vi prego!

Ah dimenticavo… ed il portatile nuovo? Come gira col vecchio kernel ultrastabile di Debian? Male (lol)… ma a tutto c’è una soluzione, almeno qui, ed anzi, per quanto mi riguarda han davvero trovato un modo davvero funzionale di gestire le cose (“capirai”, direte, “è Debian, che t’aspettavi?” lol). Comunque, l’uovo di Colombo consta nel tenere tutta la distro in testing ferma ad una stabilità ineccepibile, e passare kernel, firmware e poc’altro ad un experimental fresco fresco di ieri mattina. In questo modo aggiorno solo quel che voglio, e lo faccio con il contagocce 😉

Morale, in tutto questo ci guadagnano i miei server, che da sempre sono debianizzati e per pigrizia o stabilità, non li ho mai cambiati ^_^